LA STORIA IN PIAZZA
27 marzo 2025
ore 12.00
Piazza Matteotti
LA STORIA IN PIAZZA
27 marzo 2025
ore 12.00
Piazza Matteotti
La piazza è da sempre il cuore pulsante della società, il luogo in cui le persone si incontrano per commerciare, festeggiare, protestare e cambiare la storia. Dall’antichità fino ai giorni nostri, la piazza è stata il simbolo della collettività, un’arena pubblica dove si sono svolti i momenti più significativi della vita sociale e politica.
In questo excursus, esploreremo quattro momenti chiave della piazza nella storia:
1. Il mercato nella piazza (Tardo Medioevo – Rinascimento)
Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, la piazza era il centro dell’economia cittadina. Qui si svolgevano i mercati, in cui mercanti, artigiani e contadini vendevano le loro merci.
Nel Rinascimento, il mercato si fa più strutturato e regolamentato, con l’ascesa di mercanti ricchi e banchieri. È in questo contesto che emergono figure vestite di abiti scuri, spesso neri, simbolo del potere economico e del prestigio sociale. Il nero, infatti, era un colore costoso da produrre e veniva indossato da chi voleva mostrare la propria influenza senza ostentare eccessivamente la ricchezza.
2. La Rivoluzione Francese (1789-1799) – La Piazza come Luogo di Conflitto.
La Rivoluzione Francese è un esempio emblematico della piazza come spazio di protesta e cambiamento politico. A partire dalla Presa della Bastiglia, le folle si radunano nelle piazze per manifestare il loro dissenso contro la monarchia assoluta.
La piazza diventa il palcoscenico della rivoluzione: qui vengono pronunciate le dichiarazioni politiche, si organizzano le insurrezioni e si celebra la fine dell’Ancien Régime. La Place de la Révolution (oggi Place de la Concorde) è il luogo in cui la ghigliottina diventa il simbolo del cambiamento radicale, con l’esecuzione di Luigi XVI e Maria Antonietta.
3. La festa in piazza (XIX – XX secolo) – Un Momento di Comunità
Dopo i tumulti rivoluzionari, la piazza diventa nuovamente un luogo di aggregazione e celebrazione. Nell’800 e ‘900, la festa popolare è uno degli eventi più attesi dalle comunità. Le piazze si riempiono di danze collettive, come la quadriglia e la tarantella, con musica dal vivo e giochi popolari.
La festa in piazza rappresenta un momento di svago e coesione sociale, un’opportunità per abbattere le differenze di classe e unirsi nel divertimento.
4. Il battito della rivolta
Il suono delle percussioni riempie la piazza. Gli studenti del Gobetti e del Colombo si siedono in un sit-in simulato, mentre il ritmo cresce, potente e inarrestabile. È il battito di tutte le rivolte, il rumore sordo delle folle che hanno sfidato il potere, da Parigi a Praga, da Atene a Santiago. È la voce dei corpi che resistono, che si fanno presenza. Un momento sospeso, il preludio alla Rivoluzione dei Garofani: l’istante prima che il silenzio ceda al cambiamento.
5. La Rivoluzione dei Garofani (1974) – La Piazza come Simbolo di Libertà
A differenza della Rivoluzione Francese, la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo è un esempio di rivoluzione pacifica. Il 25 aprile 1974, il popolo e i militari scesero in piazza per rovesciare la dittatura di Salazar senza spargimenti di sangue. Il garofano rosso, infilato nelle canne dei fucili dei soldati, divenne il simbolo di questa transizione pacifica.
La piazza si riempie di persone che si abbracciano e festeggiano la fine del regime, trasformando la protesta in una celebrazione della libertà.
in collaborzione con Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse
nell’ambito de “La storia in piazza”
Direzione Giovanni Di Cicco
Con gli allievi di:
Danzatori DEOS danse ensemble:
Cristina Banchetti
Filippo Bandiera
Carlotta Brogi
Emanuela Bonora
Giulio Venturini
Roberto Orlacchio
Roberto Pierantoni
Francesca Zaccaria
Con il contributo della dott.sa: Alessandra Ravetti